Tutti i pro e i contro nelle righe che seguono.
Premessa
Qualche anno or sono, quando si inizio a parlare di Cloud per lo storage, esistevano già delle soluzioni fornite da grandi nomi del settore. Amazon, conosciuta per lo più per il negozio di ecommerce, è stata una delle prime realtà a sperimentare una serie di servizi utilizzabili da tutti per espletare operazioni comuni a bassissimo costo. Ed ecco che nacque l'idea degli Amazon Web Services. Si tratta, come il nome chiaramente sottintende, di una serie di web services che potevano essere integrati nelle proprie applicazioni, al fine di utilizzare le infrastrutture Amazon per i propri scopi, senza rinunciare però alle possibilità di espansione del proprio sistema come se esso fosse gestito direttamente in casa. L'evoluzione degli AWS è stata così veloce e così preponderante nella strategia globale di Amazon che, ad oggi, non basterebbe un libro per raccontare cosa è stato fatto e cosa ancora si sta facendo. Per quanto concerne il backup e lo storage, la soluzione di Amazon si chiama Amazon Simple Storage Service (S3). La soluzione mette a disposizione delle API per le proprie applicazioni. Tali API permettono, una volta creato un account presso Amazon, di utilizzare l'infrastruttura Amazon per le proprie necessità di backup, archiviazione, salvataggio dati, etc... Il vantaggio è ovviamente insito nella tipologia di tecnologia. L'azienda o il programmatore si occupano di realizzare un software interno che si intefaccia con AWS e gestisce tutta la complicazione delle comunicazioni con i server Amazon per la lettura e scrittura dei dati, ma non essendo una soluzione hardware in casa, tutte le problematiche di configurazione, gestione dell'hardware, fault tolerance sono gestite dal fornitore del servizio, Amazon appunto. Tutto qui? Bè, provate a chiedere a un qualunque specialista IT quanto "pesano" le attività sistemistiche sul budget di un'azienda, senza contare il , grosso, problema del backup, dove occorrono dischi capienti, software costosissimi per il backup aziendale, manutenzione continua.
Sta di fatto che Amazon è stata una delle prime "large" company ad affrontare il problema del fornire un servizio a basso costo "pay-per-use", in cui l'utente paga solo quello che usa in più rispetto ad un taglio minimo offerto dal fornitore. Questa dotazione base è chiamata da Amazon "AWS Free Usage Tier" e include spazio di archiviazione di 5GB, 20mila richieste di lettura, 2000 di scrittura e 15GB di dati trasferimento. Superati questi limiti, il servizio diventa a pagamento e si paga, appunto, solo quello che si usa. Ad esempio, fino ad 1TB al mese si pagherà circa 13 centesimi di Euro a GB.
Il problema principale di S3 , come di tutti gli altri servizi Amazon, è che sono di difficile uso da parte di un utente qualunque e sono orientati chiaramente ad un utilizzo professionale da parte di un addetto, sitemista o sviluppatore egli sia. L'alternativa è usare queste infrastrutture utilizzando applicazioni di terze parti, free o commerciali. Il vantaggio è che usando un app di terze parti anche un utente poco informato su cosa accade nel "dietro le quinte" può usare i vantaggi di AWS passando da un software come altri. Lo svantaggio è che si ha poco controllo su cosa si può fare e si è legati al fornitore dell'applicazione. Ma questo, almeno nel caso dell'articolo, non è un problema. INfatti, questa premessa voleva introdurre l'argomento dello storage nella cloud usando come basa di partenza le origini. Dopo Amazon c'è stato un proliferare di servizi di questo tipo, molto più user-friendly e indicati all'utenza non professionale. Sicuramente molti di voi avranno sentito parlare di Drop Box. E' il più famoso, perchè uno dei primi ad offrire spazio gratuito per l'archiviazione, ma non è l'unico.
Qui di seguito analizzeremo alcune soluzioni interessanti, testate in prima persona.
SugarSync
Questa giovane company americana ha realizzato una soluzione senza tanti fronzoli, basata su di un software che gira in background sulla macchina dell'utente e sincronizza automaticamente qualunque modifica venga fatta ad un file o cartella presente dentro alle directory scelte dall'utente. La sincronizzazione è multi dispositivo. Infatti, le modifiche vengono salvate in remoto sui server Sugar Sync e poi non appena è disponibile un device sul quale si è decido di sincronizzare le informazioni remote, queste vengono automaticamente aggiornate. SugarSync fornice due metodi principali di backup. Il primo è basato sul Magic BriefCase, cioè una cartella speciale che viene installata di default su tutti i PC o dispositivi su cui gira il software. Tutto ciò che va nella Magic Briefcase viene sempre salvato in remoto e poi sincronizzato automaticamente sugli altri device. La seconda modalità è invece meno evoluta ed è sostanzialmente un semplice backup. Si scelgono le cartelle da copiare in remoto e il software un poco alla volta fa tutto. L'utente è in grado in qualunque momento di creare su di un suo dispositivo una copia di una delle cartelle in remoto scegliendo anche una destinazione (che può essere differente rispetto all'originale). Oltre a ciò, i punti salienti di SugarSync sono la possibilità di installare un sw anche su dispositivi mobili (es.Android o iPhone), backup di file via email usando un indirizzo speciale fornito in fase di apertura dell'account, condividere documenti e cartelle con altre persone via link, integrazione con Outlook. Inoltre, lo spazio gratuito può crescere attraverso il meccanismo del passaparola oppure partecipando ai sondaggi e alle promozioni proposte a volte dall'azienda. Già solo seguendo il tutorial iniziale vi vengono regalati 250MB e con poche azioni e l'aiuto di qualche amico, è facile raggiungere da subito i 10GB di spazio. Non sono tanti, ma non sono pochi. Si può incrementare lo spazio gratuito fino ad un massimo di 32GB. Inoltre, il software è leggero e non infastidisce l'utente. Gira in background e solo quando la CPU è scarica, quindi non appesantisce il proprio sistema. Se c'è da trovare un limite, questo può essere il costo dei piani a pagamento. Rispetto ad altre soluzioni l'offerta SugarSync è cara. Di sicuro si paga però l'affidabilità e la qualità del servizio. In anni di utilizzo mai un problema, aggiornamenti del client frequenti, spazio di storage sempre in aumento.Giudizio complessivo: 9/10
URL: http://www.sugarsync.com
Cambia il nome ma la sostanza è di poco differente. Il meccanismo di sincronizzazione usato da CloudMe è il medesimo di SugarSync, ma pìù limitato. Qui non potete condividere una cartella a scelta fra quelle disponibili sul vostro PC, ma potete fare il backup di tutto ciò che c'è all'interno del folder associato all'applicazione. Dopo aver installato il client, sul vostro desktop comparirà un'icona blu in cui è possibile trascinare o copiare qualunque file o cartella vogliate inviare nel vostro storage remoto CloudMe. Funziona come Google Drive (che vedremo dopo). La versione free fornisce 3GB di spazio libero per i vostri backup. Sinceramente sono un pò pochi. Anche in questo caso viene regalato spazio per ogni amico che si iscrive (referral) fino al raggiungimento di 16GB massimo. In alternativa ci sono i piani a pagamento che partono da 4.90€ mese per 25GB. Il prezzo non è dei più convenienti. A favore di CloudMe c'è la leggerezza del client installato e la velocità delle sincronizzazioni con lo spazio remoto. Come in SugarSync, se installate il client su altri dispositivi e usate lo stesso account, tutto quello di cui avete fatto il backup verrà sincronizzato in automatico all'avvio.
Voto: 7/10
URL: http://www.cloudme.com
Google Drive
L'ultimo arrivato in casa Google è l'evoluzione del precedente Google Docs. Il passaggio tra i due non è immediato e nemmeno automatico. Occorre esplicitare tramite consenso la conversione. Cosa cambia? Per l'utente finale (quasi) nulla. Continuerà ad accedere a Drive/Docs e avrà la possibilità di creare dei documenti Google di Office come nel precedente Google Docs. In più, installando l'apposito client, si avrà la possibilità di sincronizzare dei file semplicemente copiandoli dentro all'apposito folder sul proprio desktop, esattamente come con CloudMe. I file sincronizzati sono accessibili via web attraverso la pagina Drive associata al proprio account Google e compariranno come delle sottocartelle nel menu a sx. Tutto ciò che viene condiviso con altri utenti Google sarà riportato sotto alla cartella speciale Condivisi. Tutti i file saranno accessibile da web tramite browser oppure tramite client installato sul proprio PC o dispositivo mobile (Android, iPhone, etc..). All'apertura dell'account Google vi vengono regalati 5GB di spazio libero e 10GB di mail associata all'account GMail. Non c'è meccanismo per incrementare lo spazio se non acquistandolo a parte, a prezzi abbastanza competitivi.Si parte da meno di 2€ per 25GB di spazio e un upgrade di GMail a 25GB. Se le vostre esigenze superano queste misere cifre si può fare l'upgrade fino a 16TB!! a prezzi però sconvolgenti. La soluzione Google di sicuro è appetibile per chi si accontenta di poco e per chi con un minimo investimento vuole avere un discreto spazio di storage nella cloud, ma per quanto concerne la politica dei prezzi non farà venire l'acquolina in bocca a molti. Inoltre, il client Windows è migliorabile. Ogni tanto tende a occupare più banda del previsto rallentando - non eccessivamente - il sistema. Nelle prime versioni inoltre, il client era alquanto instabile, con frequenti crash all'avvio. Questi limiti comunque possono essere sorpassati agendo sulla configurazione del client stesso e disattivando, ad esempio, l'avvio automatico e la sincronizzazione immediata. Carina l'applicazione per Android invece, molto semplice e immediata.Voto: 8/10 (sicuramente migliorabile)
URL: https://www.google.com/intl/it/drive/start/index.html?authuser=0
DropBox
Sarà anche stato il primo (o quasi) ma di sicuro non rimarrà per molto nella nostra top 10. Meccanismo simile a quanto visto per Drive e CloudMe o per il MagicBriefCase di SugarSync. Una cartella per copiare i file da sincronizzare, il resto lo fa tutto il software installato sul proprio dispositivo. Purtroppo i limiti sono legati tutti al fatto che inizialmente era una soluzione free. 2GB di spazio (espandibili a 18GB gratuitamente tramite il meccanismo dei referral a tagli di 500MB). Piani a pagamento disponibili, ma eccessivamente cari e fuori mercato. 9.99$ per un taglio da 100GB è il doppio di Google. A chi vi affidereste voi? Noi la scelta l'abbiamo già fatta. Tuttavia, DropBox rimane tra i migliori del suo genere per una serie di caratteristiche non da ignorare, come il supporto da parte di una grande community di utenti provenienti da sistemi operativi e device diversi. Questo è il vero vantaggio che fa crescere DropBox ad oggi, non tanto in termini di spazio FREE, ma di sicuro come affidabilità, prospettive di miglioramento, nuove funzionalità.VOTO: 7/10
URL: http://www.dropbox.con
Non poteva esimersi dal partecipare a questa lotta nemmeno la big di Redmond, Microsoft. In verità, è stata una delle prime a fornire spazio di archiviazione dentro alla Cloud, anche se inizialmente la funzione era annegata all'interno del pacchetto - anche free - live.com. Il punto di forza di SkyDrive è che da sempre fornisce 7GB di spazio gratuito, un buon 50% in più rispetto alla media. Non è gran cosa, ok, ma sono pur sempre 7GB di spazio che vi vengono dati a gratis. L'accesso alla propria area è attraverso l'account live creato. SkyDrive è una piattaforma completamente web based, simile in molti aspetti a Drive di Google. Permette anche di creare documenti Microsoft Office diretttamente online (grazie a Office365, la versione web di Office) e di editarli tramite la comoda interfaccia Web. Se l'accesso via web non vi sembra idoneo, potete scaricare il client per Windows, che vi permette - come Drive - di sincronizzare tutto ciò che viene copiato all'interno di uno special folder. Se avessero mantenuto i 25GB di spazio inizialmente forniti in associazione con l'account live, la soluzione Microsoft si sarebbe presa il voto massimo. Tuttavia, rimane sicuramente una delle migliori soluzioni per la condivisione delle proprie foto, video e - in particolare - documenti Office.voto: 8/10
URL: http://skydrive.live.com
Il restore può essere da client sulla stessa macchina, oppure via web (più lento) selezionando quali file o cartelle "scaricare" sul dispositivo dal quale accedete, specificando anche l'eventuale versione da ripristinare. Vengono forniti anche i client per dispositivi mobili. In questo caso il comportamento è leggermente differente dalle controparti per sistemi desktop, poichè non esistono possibilità di backup automatici, ma possono essere utili per copiare file da/al proprio terminale smartphone o tablet.
Il neo più evidente di CrashPlan è, dopo un pò che lo si usa, il client. E' funzionale e flessibile, ma macchinoso. Inoltre, se non si limita banda e CPU, diventa impossibile lavorare sul vostro sistema quando in background c'è un backup. Tuttavia,questo limite è veramente un nulla se confrontato con le numerosissime possibilità offerte dalla soluzione. Solo la possibilità di fare backup veri e propri, scordandosi dei dati e della loro origine una volta copiati, giustifica ampiamente il costo - irrisorio - da affrontare per un abbonamento al servizio con storage (illimitato) remoto. Se il piano a pagamento non vi interessa, sappiate che di default quello free vi fornisce 10GB (più di tutti gli altri). Interessante, infine, la possibilità di effettuare backup su PC di altri utenti dotati di CrashPlan oppure, viceversa, permette ad altri utenti di fare il backup sul vostro PC.
Voto: 9/10 (tendente al 10/10, sicuramente il nostro preferito)
URL: http://www.crashplan.com/
Conclusioni
Il backup dei propri file è un'attività abbastanza personale. Ognuno di noi ha la sua preferenza. C'è chi guarda la leggerezza della soluzione offerta oppure chi, come noi, valuta le funzionalità offerte in relazione ad un costo finale. Di sicuro la scelta ormai è ampia. Basta fare una ricerca su Google e leggersi un pò di documentazione per capire quanto c'è e qual è la bontà delle singole soluzioni offerte. La nostra personale classifica vede al primo posto CrashPlan, seguito a ruota da SugarSync (più per motivi affettivi che non per motivi reali). In coda troviamo DropBox e CloudMe. Nel mezzo ci stanno SkyDrive e Drive. Non ce ne vogliano le big, ma nemmeno le piccoline. Competere con la "sconosciuta" CrashPlan è difficile, soprattutto per le politiche di prezzo adottate. Tutti danno 100GB all'anno a meno di 10$ al mese. Impossibile non farsi tentare dall'infinito alla metà del costo delle altre.

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