martedì 27 gennaio 2015
Digital Juice si trasforma: un Netflix per i grafici
Digital Juice si trasforma. Da sempre coinvolti nella realizzazione di template per grafici e , più in generale, contenuti per post-produzione video, il noto sito web si propone ora di diventare come Netflix per i film. Un pagamento una tantum - valido a vita - apre le porte ad un infinito archivio di contenuti che spazia da semplici modelli Photoshop a veri e propri contenuti video per professionisti di tutti i tipi.
L'offerta è già attiva dallo scorso anno ed è ancora disponibile sul sito.
Attualmente i tagli disponibili sono 2: $249 o $499. La differenza principale è rappresentata dalla mole di contenuti disponibili e dalla qualità degli stessi. Il pagamento della quota da 499$ dà diritto ad accedere a tutto l'archivio, contenuti HD compresi.
Tutti i contenuti saranno accessibili tramite il noto strumento, realizzato sempre da Digital Juice e denominato Juicer. Nelle precedenti versioni Juicer permetteva di registrare i propri contenuti acquistati da Digital Juice e usufruirne in locale. Ma non solo. Alcuni contenuti - esempio, i digital fonts - erano modificabili ed esportabili in altri formati direttamente da Juicer. Oggi Juicer è stato completamente ridisegnato e adattato al nuovo modello di business scelto dalla casa produttrice.
Un'altra delle promesse di DJ è che si avranno contenuti nuovi tutti i giorni. Insomma..un bel pozzo dei desideri per tutti gli addetti ai lavori.
AVID annuncia Pro Tools in versione free. Cosa sarà della post produzione audio professionale?
L'annuncio di AVID sulla volontà di distribuire una versione totalmente gratuita di Pro Tools ha sconvolto - e non di poco - l'ambiente della produzione audio professionale.
La disponibilità di versioni commerciali e free dello stesso prodotto non è comunque una novità, almeno non nel settore della produzione e post-produzione video dove la stessa AVID ha già sperimentato in passato la doppia disponibilità di prodotti gratuiti e a pagamento. Per il contesto dell'audio invece, ad oggi si tratta di una novità quasi assoluta.

Fino ad oggi, a parte qualche realtà piccola, i grossi studi hanno fatto uso massiccio degli strumenti di AVID e ciò era sinonimo di qualità e professionalità. Ora, con l'arrivo della versione free, si tratta di vedere cosa succederà. In genere, le versioni free (o freemium) hanno dalla loro di fornire uno strumento chiavi in mano a costo zero (una demo non avrebbe senso perchè diventerebbe frustrante da usare e scoprire), senza però regalare i punti di forza, in genere forniti previo pagamento. Quale strada seguirà AVID è ancora tutto da scoprire. Molti concorrenti adottano da tempo la strategia del vendere moduli aggiuntivi tramite i loro canali di e-commerce, a costi che in genere non risultano del tutto convenienti. Altri, vedi Adobe, stanno sperimentando con successo l'approccio dell'abbonamento: si paga una piccola quota mensile e si accede a tutto ciò che lo strumento fornisce, nonchè agli eventuali aggiornamenti successivi.
Per ora, Pro Tools | First si presenta come una versione limitata, usabile da tutti più come strumento hobbistico e non professionale. Mantiene alcune caratteristiche salienti della versione "pro",ad esempio la medesima interfaccia utente e la stessa semplicità d'uso, ma limita alcune delle funzionalità. Un paio di esempi: il numero di tracce massimo usabile è 16, il numero massimo di strumenti 16, contro i 128 della versione HD. L'idea - non così "nascosta" - è che la versione free sia indirizzata all'uso da parte di musicisti alle prime armi, con poche pretese, dove la dotazione base proposta soddisfa il 99% delle esigenze.
La disponibilità di versioni commerciali e free dello stesso prodotto non è comunque una novità, almeno non nel settore della produzione e post-produzione video dove la stessa AVID ha già sperimentato in passato la doppia disponibilità di prodotti gratuiti e a pagamento. Per il contesto dell'audio invece, ad oggi si tratta di una novità quasi assoluta.
Fino ad oggi, a parte qualche realtà piccola, i grossi studi hanno fatto uso massiccio degli strumenti di AVID e ciò era sinonimo di qualità e professionalità. Ora, con l'arrivo della versione free, si tratta di vedere cosa succederà. In genere, le versioni free (o freemium) hanno dalla loro di fornire uno strumento chiavi in mano a costo zero (una demo non avrebbe senso perchè diventerebbe frustrante da usare e scoprire), senza però regalare i punti di forza, in genere forniti previo pagamento. Quale strada seguirà AVID è ancora tutto da scoprire. Molti concorrenti adottano da tempo la strategia del vendere moduli aggiuntivi tramite i loro canali di e-commerce, a costi che in genere non risultano del tutto convenienti. Altri, vedi Adobe, stanno sperimentando con successo l'approccio dell'abbonamento: si paga una piccola quota mensile e si accede a tutto ciò che lo strumento fornisce, nonchè agli eventuali aggiornamenti successivi.
Per ora, Pro Tools | First si presenta come una versione limitata, usabile da tutti più come strumento hobbistico e non professionale. Mantiene alcune caratteristiche salienti della versione "pro",ad esempio la medesima interfaccia utente e la stessa semplicità d'uso, ma limita alcune delle funzionalità. Un paio di esempi: il numero di tracce massimo usabile è 16, il numero massimo di strumenti 16, contro i 128 della versione HD. L'idea - non così "nascosta" - è che la versione free sia indirizzata all'uso da parte di musicisti alle prime armi, con poche pretese, dove la dotazione base proposta soddisfa il 99% delle esigenze.
Connettore USB con supporto a video fino a 5K
Fin qui nulla di trascendentale. Se non fosse che dalle prime notizie sul nuovo standard, pare che questo sia in grado di trasportare segnali video per risoluzioni fino a 5K a 60Hz al secondo e 24bit di profondità colore. Le specifiche sono ovviamente di molto superiori a quelle anche di Thunderbolt 2 che infatti, a quanto pare, non sarà presente sul nuovo Macbook Air.
Ci si chiede come mai Apple, dopo aver insistito e investito con Intel sulla strada dello sviluppo di Thunderbolt, ora ripieghi su una tipologia di connettore non proprietaria.
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